mercoledì 19 ottobre 2016

Io Prima di Te


  • per riflettere su un argomento delicato
  • per sensibilizzare su un problema poco conosciuto
  • pela bravura di Emilia Clarke fuori dalla serie del Trono di Spade




Uscito al cinema l'1 settembre del 2016, in una sola settimana, "Io prima di te" è diventato campione d'incassi.

Tratto dall'omonimo romanzo di Jojo Moyes, il film di Thea Sharrock esprime tutta la bellezza che può esserci nelle piccole cose, nei piccoli gesti, nella forza dell'amore anche quando la vita non è come la vorremmo.


Argomenti delicati, la tetraplegia e la scelta dell'eutanasia, sono affrontati quasi con leggerezza; da non fraintendere le mie parole, leggerezza nel senso che sono ancora argomenti quasi "tabù" nel nostro paese, argomenti di cui si parla poco e che il film sembra rendere più "semplici" di quello che sono in realtà.

Will Traynor, interpretato da un bravo Sam Claflin, intraprendente, bello, giovane e soprattutto deciso nelle sue scelte, si ritrova fermo dal collo in giù su una sedia a rotelle. 


Will, ha con se una cerchia di persone che lo seguono e rendono la sua vita quasi normale (per quanto possa essere reso normale il senso di "normale" per una persona che non può più fare nulla).

Tra queste persone, c'è Lou.

Louisa Clark, interpretata da Emilia Clarke, 26enne estrosa e sognatrice, assunta dalla madre di Will (Camilla Traynor - Janet McTeer) dona a quest'uomo gioie e sorrisi fino al termine dei suoi giorni. 


Un cast di personaggi che ricordiamo soprattutto per altri film, da Matthew Lewis (Patrick, fidanzato di Lou) di Harry Potter, a Emilia Clarke, Daenerys Targaryen, la "Madre dei Draghi", a Charles Dance (Steven Traynor - padre di Will) Twyn Lannister, nel Trono di Spade. 
Eppure, questi personaggi ai quali, probabilmente, associamo il ruolo di cattivi e senza scrupoli, qui sono affettuosi e sensibili e con una forza interiore da superare il dolore provocato da tutta la difficile situazione.  


Un film romantico. Una storia d'amore strappa lascrime dove il "e vissero tutti felici e contenti" è decisamente relativo e nella quale, ogni personaggio si ritrova ad avere una forza e un coraggio sconosciuto prima ma che li aiuta ad affrontare la vita e il tempo che rimane, nel migliore dei modi.
Un insegnamento per tutti.

marel