domenica 4 agosto 2013

Se la parte mi funziona@Villa Fiorelli

Il Gaber di Neri Marcore, il Gaber di Andrea Scanzi, il Gaber del Festival teatro canzone Giorgio Gaber della sua fondazione e altri mille Gaber. Insomma non è facile creare uno spettacolo su Giorgio Gaber ed essere originali.

Eppure Gaber in trent'anni di spettacoli teatrali diversi, più di trenta dischi e innumerevoli antologie ha lasciato in eridità al suo paese un repertorio vastissimo e mai banale. In questo repertorio si calano il Gruppo Teatrale Delle Rose e Delle Ortiche e l'associazione Kultroses 659, guidata dalla regia di Veronica Natali, tralasciando o magari solo "citando" velocemente i pezzi strafamosi come "La libertà" o "Qualcuno era comunista" o "Torpedo Blu" (vengo a prenderti stasera...) per cercare pezzi e canzone, forse meno conosciute come "L'odore" o "La strana famiglia" o il naufragio del "Sogno in due tempi".


La chiave di lettura di tutto lo spettacolo della Natali e la sua compagnia di attori è trasformare il monologo del Signor G, suddividendolo in cinque anime, cinque Signor G differenti. Cinque attori che modificano il monologo facendolo diventare un dialogo. Dopo tutto quando pensiamo in un nostro personale monologo interiore, non possiamo dire che stiamo dialogando con le varie anime di noi stessi?

La vita dei Signor G, la psicologia, l'essere attore nella vita (come il pezzo che dà il titolo allo spettacolo "Il comportamento"), l'amore sono i principi cardini dello spettacolo. E poi la televisione. Che Gaber non amava ed evitava e che spesso velamente criticava nei suoi testi.



Uno spettacolo forse non adatto alle arene estive, che ha bisogno invece della magia e del mistero del buio del teatro. Speriamo, quest'inverno di vederlo in location più suggestive, perchè la compagnia lo merita.

MG.

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