sabato 16 febbraio 2013

La Traviata


- Lirica
- Buona musica
- Anno Verdiano



La Traviata
di Giuseppe Verdi (1813-1901) Melodramma in tre atti


Il 2013 è considerato l'anno verdiano perché celebra il bicentenario della nascità di Giuseppe Verdi, autore di opere quali Rigoletto, Trovatore, Nabucco, Otello, Don Carlo, Macbeth, Aida e Traviata. Proprio quest'ultima apre la stagione concertistica empolese.


La Traviata, opera in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, fa parte della cosiddetta “trilogia popolare” insieme al Rigoletto e al Trovatore.

Siamo a Parigi. 
Il primo atto della storia è ambientato nella casa della protagonista, Violetta Valery, una popolare cortigiana che organizza una festa, invitando la borghesia parigina, per distogliere i pensieri dalla solitudine e dalla malattia che la affligge.
Alla festa le viene presentato il giovane Alfredo Germont che si innamora perdutamente di lei e le dichiara i suoi sentimenti.




Dopo aver ceduto all'amore di Alfredo, nel secondo atto, i due vanno a vivere insieme in campagna. La loro situazione economica non è delle migliori così Violetta decide di vendere i suoi gioielli per pagare i debiti, lui però per aiutarla va a Parigi per cercare dei soldi. 
Nel frattempo Violetta riceve la visita di Giorgio Germont, padre di Alfredo, che la insulta insinuando di voler rovinare il figlio e le chiede di lasciarlo per togliere dall'imbarazzo e dalla vergogna la sua famiglia, caduta in disonore per la vicenda; a causa della loro relazione infatti, la sorella di Alfredo non può più sposarsi. 
Violetta accetta ma quando Alfredo torna, prima gli dichiara il suo amore e poi fugge lasciandogli una lettera senza la spiegazione del suo abbandono. Il protagonista, disperato, viene consolato dal padre.
Trovato un biglietto d'invito per una festa a casa di Flora, Alfredo vi si reca sperando di trovarci anche Violetta; i due infatti si incontrano ma lei è accompagnata dal suo ex amante, il barone Douphol. Durante la serata Douphol e Alfredo si sfidano a duello.








Nel terzo e ultimo atto la malattia di violetta peggiora. 
Annina le porta una lettera di Giorgio, dice che Alfredo è fuggito dopo aver ferito il barone durante il duello, che ha saputo tutta la verità riguardo la loro separazione e che sta tornando da lei per riabbracciarla.
Giunto da Violetta, Alfredo capisce la gravità della sua malattia ma la felicità li porta a sperare in una guarigione della donna. Un'illusione!
Violetta muore tra le braccia di Alfredo dopo avergli regalato un ciondolo con il suo ritratto.





Protagonisti.
Il soprano: Silvia Di Falco, una Violetta giovane, un talento in erba che cresce piano piano sul palcoscenico Fiorentino, capace di immedesimarsi in modo eccezionale nel suo personaggio, esprimendo e trasmettendo al pubblico le gioie e i dolori della Violetta verdiana, espressione della passione, della spensieratezza, apparentemente superficiale ma, in realtà, donna fragile che cerca la salvezza nell'amore (Amami Alfredo) e sacrifica se stessa x averlo. 
Il tenore: Enrico Nenci, un Alfredo Germont magnifico, capace di esprimere l'impulsività e il vigore giovanile, un'indole di facile corruzione votata al denaro e alle convenzioni della società borghese.
il basso-baritono: Romano Martinuzzi, Giorgio Germont, padre di Alfredo e terzo personaggio principale dell'opera, dalla voce intensa, emblema dei pregiudizi e dei valori della società dell'epoca. 
Flora Bervoix e Annina, personaggi comprimari dell'opera, sono state interpretate da Luisa Beltrame e Mariantonietta Valente.

L'accompagnamento musicale è stato dato dal pianista e organizzatore della "rassegna" David Boldrini dell'associazione Ramimusicali di Empoli.

Davvero bravi tutti gli interpreti.
Una performance accurata e precisa, dal fraseggio chiaro ed espressivo e dalla linea di canto particolarmente morbida, mutata tenendo alzate le voci di un tono e sforzandole, purtroppo, a causa della poco "amabile" acustica del teatro dalla parte del palcoscenico. Per questa difficoltà superata con destrezza, va fatto un doppio applauso ai cantanti, che nonostante lo sforzo, hanno eseguito con maestria il melodramma, mostrando i conflitti tra personaggio e società, la società del tempo che, paradossalmente, si potrebbe definire uguale a quella dei nostri giorni riguardo la morale, il perbenismo e la presunzione nel considerare merce tutto quello che si "desidera".

Un critica va fatta alla location, la Sala "il Momento" di Empoli; ambiente con delle buone potenzialità ma poco valorizzato e "accogliente" per essere il teatro del duomo di Empoli (Collegiata di Sant'Andrea) e, di conseguenza, la scenografia; vero è che non siamo alla Fenice!

Il pubblico, che ha riempito i 200 posti della sala, è stato in parte critico ma molto caloroso e ha regalato applausi sinceri e meritati agli interpreti dell'opera. 


Silvia Di Falco
Soprano. Siciliana di nascita e diplomata nel 2004 all'Istituto Musicale "V. Bellini" di Catania, Di Falco consegue nel 2007 la specializzazione di II livello al Conservatorio "G.B. Martini" di Bologna, si esibisce per importanti associazioni musicali italiane come e all'estero, in Spagna, in teatri del New Jersey, della Florida, di Panama, Cairo, Varsavia e Ljubliana.
Attualmente collabora con diverse associazioni toscane.

Enrico Nenci
Tenore. Dal 1984 svolge una notevole attività concertistica e lirica che lo vede interprete dei maggiori ruoli tenorili nell’opera italiana come: Il Duca di Mantova nel Rigoletto, Alfredo Germont in Traviata, Manrico nel Trovatore, Edgardo nella Lucia di Lammermoor. E' stato interpre­te numerose volte delle opere di G. Puccini  Si è esibito in numerose città Italiane e straniere. Molto attiva la collaborazione con il Festival Pucciniano di Torre del Lago con numerosi concerti diretti dal M° Massimo Morelli. E’ stato interprete nella basilica romana di S. Ignazio dell’oratorio la “Passione di Gesù” di Padre Domenico Bartalucci maestro perpetuo della "Cappella Sistina".

Romano Martinuzzi
Basso-Baritono. Nato a Prato, ha esordito come "Ceprano" nel Rigoletto di Verdi. Dopo i primi impegni teatrali che lo hanno visto protagonista nel Barbiere di Siviglia di Rossini (ruolo di Basilio) e nella Bohème di Puccini (ruolo di Colline), i suoi interessi si sono incentrati soprattutto sul repertorio sei-settecentesco. In seguito, spinto anche dall'incontro con Peter Phillips (direttore del prestigioso complesso vocale "The Tallis Scholars"), ha intrapreso tournée concertistiche di musica rinascimentale e barocca (alcune proprio con lo stesso Phillips).
E' stato più volte invitato ai concerti delle associazioni "Prato Lirica" e "Firenze Lirica". Ha inciso, inoltre, alcuni dischi di musica rinascimentale e barocca per case prestigiose quali: Tactus, Dynamic, Experia. Svolge intensa attività artistica nel campo liederistico.


marel

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