sabato 19 gennaio 2013

La Migliore Offerta di Giuseppe Tornatore.



-La maestria degli attori: la bravura di Geoffry Rush, Donald Sutherland e la bellissima Sylvia Hoeks.
-L’arte (la sua bellezza e il suo mercato) difficilmente raccontata al cinema. Impressionante la quantità e le varietà delle opere d’arte, in particolari quadri, in un solo film.
-Quel perfetto ingranaggio che è la trama del film.





Doppia recensione per questo film.

C'era una volta una principessa infelice che per colpa di un incantesimo era costretta a vivere rinchiusa in casa in una città invisibile...
“La migliore offerta” di Giuseppe Tornatore se fosse una fiaba potrebbe iniziare così.

Il regista siciliano narra la storia di Virgil (Geoffry Rush), un esperto d'arte egocentrico e misantropo, tanto da non meritare che il mondo venga da lui toccato, preservando le sue mani solo per le opere d'arte, finzione per eccellenza del mondo che ci circonda. Filo conduttore di tutto il film è, infatti, il rapporto tra il vero e il falso, tra il celare e il rivelare.
Lei, Claire (Sylvia Hoeks), una giovane ereditiera, vuole dismettere i beni di famiglia affidandosi alla rinomata casa d'asta di Virgil, ma l'incontro tra i due non avviene subito, infatti lei indifesa principessa non riesce a stare nel mondo esterno, la sua ansia nel sentirsi tra le persone la porta ad un ritiro volontario nella sua villa.

La curiosità e il desiderio di vederla e averla, come se fosse un rarissimo ritratto, portano Virgil ad una trasformazione che lo renderà più umano, ma schiavo di quello che è un sentimento provato per la prima volta, l'amore; guardarla negli occhi è una dolce emozione e sfiorare la sua pelle nuda è eccitante tanto quanto toccare una tela antica.
Così, come un intricato ingranaggio, il film è raccontato attraverso scene ricche di magistrali e perfette inquadrature e scenografie sapientemente allestite, il tutto contornato dalla grande musica del maestro Ennio Morricone.

"I sentimenti umani sono come le opere d'arte: simulazioni! Ma in ogni falso c'è sempre qualcosa di vero”, con questa frase, Tornatore, ci chiede cosa siamo disposti ad offrire per ottenere quello che vogliamo; non siamo coscienti dinnanzi alle nostre emozioni, siamo come nelle mani di un abile artista che ci modella in una forma che mai prima di allora ci apparteneva; così, piano piano, giorno dopo giorno, ci abbandoniamo ad esso, lasciando che l'amore dipinga sul nostro volto un'espressione nuova.

Siamo, dunque, davvero autentici? Quello che mostriamo è realtà? Siamo coerenti e sinceri con i nostri sentimenti , con noi stessi? Fino a che punto è possibile spingerci?
Qual'è la nostra migliore offerta?

Nesh



Torna Tornatore con un cast tutto straniero, torna con una storia d’amore che diventa un thriller, torna scrivendo una sceneggiatura che è una vera e propria tela di ragno piena di passione, fobie, arte, avarità e, ovviamente, amore.

Il mondo dell’arte e quello del suo mercato è lo scenario dove si svolge la storia: Virgil Oldman è un prestigioso battitore d’aste e mercante d’arte che vive da solo, circondato da opere d’arti, il suo unico amico e complice Billy (Donald Sutherland) e la sua fobia di toccare le persone e gli oggetti che non siano quadri. Incaricato da Claire, un’agorafobica (paura degli spazi aperti) di raccogliere e stimare per un’asta nella vecchia villa dove la ragazza vive nascosta da tutti. Nella sua ricerca il battitore d’asta trova alcuni ingranaggi meccanici, li porta ad un suo amico esperto Robert con cui cercherà di capire di cosa si tratta. Parte da qua una caccia al tesoro intricata verso questo misterioso marchingegno e, in parallelo la relazione tra i due mondi impauriti di Virgil e Claire.

I colpi di scena si susseguono alternati alle scene di passione sottolineate dalle musiche del maestro  Ennio Morricone (forse in alcune parti un po’ troppo “arieggianti” visto il clima “sentimental-fobico”), in una trama densa degna di un film che merita molto, anche fuori dal mercato cinematografico italiano.

I sentimenti come l’amicizia e l’amore, ma anche l’avidità, la verità/finzione e le fobie sono i temi portanti di tutto il film, un film da vedere sicuramente in questo 2013 appena iniziato.

MG.


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