sabato 5 gennaio 2013

Grazie di Daniel Pennac.

  1. ironia ed intelligenza
  2. che senso ha ringraziare?
  3. ringraziare e ringraziarsi!

Cominciare il nuovo anno con un sonoro “Grazie” lo trovo decisamente di buon auspicio; ecco perché ho deciso di riprendere questo non recentissimo testo di Pennac.
È un libro nato come testo teatrale che “chiede grazie” e riflette in modo ironico ed intelligente su cosa significhi ringraziare coloro che ci circondano.
Il tutto prende vita ricevendo un premio e dovendo, come in ogni occasione più o meno mondana, rivolgersi a chi ci sta di fronte regalando un pensiero. Un pensiero che si traduce in questo testo mai noioso o ridondante come l’elementarità del gesto avrebbe potuto generare.
L’arguzia dell’autore è riuscita a creare un personaggio che lo/ci rappresentasse utilizzando il semplice caos che da sempre fa parte dell’essere umano. Per cui ne emerge una figura a tratti grottesca ma mai banale condita di sottili riflessioni che riportano il lettore a riflessione genuinamente proprie.
Per passare un paio d’ore di lettura intelligente ma leggera.



“Siamo a teatro, noi in platea, lui sul palcoscenico.
Quando si alza il sipario lui è di schiena, in controluce, di fronte a un’altra sala dirimpetto a noi che lo applaude fragorosamente. Lo vediamo profilarsi come un’ombra cinese nell’alone abbagliante dei riflettori e ringraziare l’altra sala che lo acclama.
Grida:
- Grazie!”
Daniel Pennac
Rizzosi.

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